mercoledì 15 dicembre 2010

Zio Vanja


al Teatro Spazio Libero
dal 27 al 30 gennaio 2011
ore 21:00



La riduzione e il riadattamento dell'opera di Anton Cechov, Zio Vanja, eseguiti da Antonio Lepre, colgono a pieno quella " immobilità" cechoviana presente più che mai nel nostro vivere quotidiano.
"Bisognava agire" è il continuo rimprovero di Cechov agli spettatori, e anche oggi, sembra forte questo slogan, " bisognava agire"; il parallelismo tra la società di Cechov e la nostra sta nel fatto che sia la società russa, oligarchica e burocrate all'inverosimile, che la società italiana, clientelare e nepotista, impediscono al singolo individuo di progredire, di emanciparsi intellettualmente, di elevarsi socialmente ed economicamente.

venerdì 26 novembre 2010

L'AMICO DI PAPA'



il CENTRO IGIENE TEATRALE presenta

L'AMICO DI PAPA' è un'opera in due atti di Eduardo Scarpetta del 1881

presenta una struttura ormai canonica della commedia scarpettiana, ossia l'equivoco portato all'estremo; inoltre, come del resto l'intera produzione drammaturgica di Scarpetta, il punto nevralgico dell'intera trama è Felice Sciosciammocca, maschera che sostituì Pulcinella a partire dalla morte di Antonio Petito.
...
L'AMICO DI' PAPA' è l'unica opera di scarpetta che presenta un intreccio ascendente, vale a dire che l'esplosione finale, la risata esplosiva, avverrà dopo una moltitudine di esilaranti gags.

il divertimento è del tutto garantito.

dal 16 al 19 dicembre 2010 al
TEATRO SPAZIO LIBERO
ore 21, domenica doppio spettacolo ore 17:30 e ore 21:00

con
CIRO FIENGO
ALBERTO CALIFANO
PAOLA CALABRESE
FEDERICA DURANTE
FRANCESCO PASQUARIELLO
ROBERTO MINICHINI
CARMEN LA ROCCA
MARIANNA MINCHELLA
GABRIELLA CISCOGNETTI
DIEGO DI DOMENICO
GIACOMO INCARNATO

riadattamento, traduzione e Regia
ANTONIO LEPREMostra tutto

domenica 31 ottobre 2010

Di Strano in ... PEGGIO

"Di Strano in Peggio - ovvero Strano ma diverso, le Origini" andrà in scena
dall'11 al 14 Novembre2010 al Teatro Spazio Libero
in via parco Margherita 28 nei pressi di Piazza Amedeo


11-12-13 Novembre ore 21:00
14 Novembre ore 18:00

con

Antonio Supino
Antonio Lepre
Barbara Di Giorno
Margherita Molaro
Giuseppe De Stefano
Paola Neri
Maria Di Mare
Francesco Pasquariello
Gianpiero Patraroli

Ingresso euro 5

"Di Strano in Peggio - ovvero Strano ma diverso, le Origini" - testo e regia di Antonio Lepre, presenta in una struttura prettamente plautina un senso di nausea nei confronti di un'attuale forma di spettacolo mediatico, ossia la non eticità delle relazioni di coppia presente in una realtà televisiva, come soap o reality vari, ma anche in un ambiente politico-commerciale.

La commedia, in due atti, riprende il tema della stranez...za e della diversità, non quella omosessuale come nel caso del precedente spettacolo Strano ma diverso, ma quella del legame mono e pluri eterosessuale: il tradimento come morale non etica. Non mancano travestimenti tipici della commedia dell'arte, né tanto meno equivoci tipici della pochade parigina, l'ilarità la fa ancora da padrone.

Come direbbe Machiavelli ne La Mandragola "traligna de l'antica virtù", anche l'autore di "Di Strano in Peggio - ovvero Strano ma diverso, le Origini" è mosso dall'intento di mostrare in una commedia-specchio l'inutile intrattenimento quotidiano al quale siamo sottoposti, come appunto trasmissioni televisive equivoche, e relazioni di politici con minorenni ed etère.

sabato 16 ottobre 2010

STAGIONE TEATRALE 2010/2011

Tutti gli Spettacoli avranno luogo al Teatro Spazio Libero,
in via del parco Margerita 28 c/o di Piazza Amedeo - Napoli-


DI STRANO IN PEGGIO di A.Lepre
dall'11 al 14 Novembre 2010

L'AMICO DI PAPA' di E. Scarpetta
dal 16 al 19 Dicembre 2010

ZIO VANJA di A. Cechov
dal 26 al 30 Gennaio 2011

KILLER DI GODOT da " Il Calapranzi" di H. Pinter
dal 17 al 20 Marzo 2011

STRANO MA DIVERSO di A. Lepre
dal 14 al 17 Aprile 2011

DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO IL 21 DICEMBRE 2012 di A. Lepre
dall' 11 al 15 Maggio 2011

sabato 17 aprile 2010

POLISTEROIDE

CENTRO IGIENE TEATRALE
presenta
Polisteroide
Ho visto il mostro ma non ho paura
di Antonio Lepre e Francesco Pelliccio

(Ogni riferimento a persone o cose è assolutamente voluto)
Con:
Addio Alfonso: giornalista della Repubblica di Platone.
Aloschi Stefano: Paok; Cazzaniga.
Avolio Luca: arconte Quattromani.
Calabrese Paola: Lepriesta; fedele.
Califano Alberto: Don Pio Monetore sacerdote di Esculapio.
Di Giorno Barbara: Elettra; fedele.
Di Mare Maria: professoressa a contratto dell'Università pubblica di Atene.
Fanina Laura Luna: Zerbini; fedele.
Gori Giorgio: Zeus Sotèr.
La Rocca Carmen: Pellicet; fedele.
Lamberti M.Michele: Ènglaron; Hammamet.
Lepre Antonio: Karraturos laureato precario.
Maida Stefania: Noemis Kallipigias.
Minichini Roberto: Karagunis; Ronda; Den Xiao Ping.
Neri Paola: fedele; Buonannos.
Pasquariello Rosario: muratore Màstos.
Pelliccio Francesco: Tiresia.
Postiglione Enrico: muratore Fravecàtor.
Sorrentino Maria Rosaria: Ascalones; fedele; ragazza Mondolibri.

Scenografia Campana Alessandro

Disegno Luci Andrea Bonetti

Musiche Confuorto Claudio Giuseppe De Stefano

Regia Lepre Antonio


TRAMA

La vicenda ha luogo da nessuna parte in Grecitalia: un ragazzo ateniese, scosso dalle vicissitudini della sua pólis, sia sociali che politiche, decide di porre fine alla sua vita, ma a salvarlo è un extraellenico che gli propone di andare via dalla Terra e approdare su un asteroide. Volare alla ricera di un nuovo mondo, lontano milioni di anni luce, e fondare su questo asteroide una città, una Polis Asteroide, ma a recare disturbo a questa possibile creazione di una società civile c'è la comparsa di un inaspetatto…


POLISTEROIDE, “ho visto il mostro ma non ho paura” è una commedia scritta da Antonio Lepre e Francesco Pelliccio che riscopre Aristofane, il celebre commediografo greco, quale libero provocatore satirico ed utopico. In Polisteroide i due autori provano a riprodurre la stessa verve di Aristofane fingendo di aver ritrovato i frammenti di una sua ipotetica commedia scritta da lui medesimo e nascosta sotto la sabbia di Castel Volturno, intitolata ó´́, ovvero La città Asteroide.
Tale testo è una provocatoria inchiesta politica, economica, sociale, religiosa sulla società odierna, che nasconde una vuotezza di contenuti dietro il già pasoliniano riconoscimento formale di libertà. Vengono messe alla berlina, dietro la fittizia ambientazione greca, le tante anomalie della società italiana che diventa così sempre più povera e sempre più ignorante sia da un punto di vista nozionistico per via dei tagli sempre più numerosi sia, e soprattutto, resa peggiore dalla sempre maggiore adesione ad un modello di vita barbaramente consumistico, che priva l’uomo dei valori umani fondamentali, a partire dal rispetto dell’altro, anche se di orientamenti od opinioni opposte. Di fronte a questa terribile situazione non ci sembra il caso soltanto di gridare il nostro "No" a qualcuno ma di porre le basi per un futuro diverso, per una società che non viva un frettoloso sfruttamento di risorse, emozioni, attimi di vita.
E pur allibiti affermiamo con coraggio e dolore “vediamo il mostro ma non abbiamo paura” ed abbiamo voglia voglia, con de Andrè, che “le nostre pupille abituate a copiare inventino i mondi sui quali guardare”.
Questo testo, infatti, vuole aprire un filone che potrebbe chiamarsi Teatro-Giornale, ovvero, una comunicazione diretta, emozionale, come è ovvio che sia per il teatro, che comunichi la confusione di giovani, persone travolte da un mondo di caos, falsi valori e notizie dove, come direbbe Gaber, “c’è un aria, c’è un aria, che manca l’aria”. Teatro-Giornale soprattutto perché la struttura scenica è costruita in modo da sembrare un continuo e velocissimo avvicendarsi di differenti notizie vere della società italiana e rappresentata in fabula di modo che il concetto di epos scenico non sia fine a se stesso ma serva all'acquisizione e alla conscenza diretta di un fatto certo. Vedere per credere, si potrebbe dire. In questo progetto di Teatro-Giornale non desideriamo assolutamente dire che un'Italia è buona e l'altra è cattiva, lungi da noi, ma solo mostrare la nostra inadeguata condizione di vita reale senza falsi ed abietti veli comunicativi sia dei privati che di quelli ideologicamente schierati. Il nostro Teatro-Giornale si muove al grido di "lasciateci sbagliare".

Giovedi 22 aprile 2010 ore 21:00
Venerdi 23 aprile 2010 ore 21:00
Sabato 24 aprile 2010 ore : 17:30 ore 21:00
domenica 25 aprile aprile 2010 ore : 17:30 ore 21:00

Ingresso Euro 5

CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE al 327 003 66 90 oppure alla mail antonio.lepre@hotmail.it o a centroigieneteatrale@gmail.com

martedì 5 gennaio 2010

Educazione Teatrale

Nella scuola media superiore, ma anche in quelle inferiori, si seguono lezioni assolutamente estranee ai percorsi formativi scelti, come ad esempio fisica ad un liceo classico, o anche filosofia ad un istituto tecnico commerciale.

Sarebbe però il caso che il Ministero della Pubblica Istruzione prendesse serio provvedimento di promuovere in tutti i gradi scolastici una nuova ed utile materia: educazione teatrale. E che quest'ultima non vada a sostituire nessuna delle presenti attività, ma che si di rilievo, dal momento che il Teatro, nato assieme all'uomo, basti pensare che ci sono testimonianze risalenti al VII sec. a.C., è assime alla Chiesa, ma quest'ultima a partire solo dal 313 d.C., ad essere motoro di idee e ad istruire le masse. Vedi nel Medioevo o nell'antica Grecia. Proprio in quest'ultima civiltà, oserei dire la più florida, il teatro era visto come mezzo superiore anche a Zeus, perché capace di purificare l'animo di ogni singolo spettatore.

Quindi perché non proporlo oggi nelle scuole?

Perché non approfondire una materia che ha la stessa età dell'uomo?

Perché non incentivare un'arte pubblica e libera come il teatro?


Naturalmente l'inserimento di un'ipotetica educazione teatrale non andrebbe a sostituire nessuna materia oggi presente, ma solo migliorere la condizione scolastica. Anche eprchè il teatro, non è appannaggio di una offerta formativa o di un'altra, il teatro ha la fortuna di essere compreso da tutti ed adatto a tutti. Il teatro è il pane del popolo. È la sapienza drealizzata tridimensionale dinnanzi ai nostri occhi. Non precludiamoci una forma artistica tanto affascinante quanto controversa, il Teatro da sempre è specchio della società.

Antonio Lepre